Vedo che porta gli occhiali


Forza, ragazzi. La lezione è appena cominciata, tutti seduti. Oggi si parla d’arte.

La prima cosa che c’è da sapere sull’arte è questa: l’arte non è una cosa preziosa che va risparmiata.

È una cosa preziosa che rende più prezioso ciò su cui si posa. Non è il denaro che va conservato nelle banche. 

È come le stelle: più ce ne sono più il cielo è bello.

Perciò, nessun oggetto deve sfuggire all’arte: dipingete la spazzatura, poetate sulle cimici.

Ciò non diminuirà il loro tanfo, ma lo renderà virtù. 
Perché l’arte non cambia l’essenza del mondo, ma la esalta. 

Non ritraetele trasponendo ciò che i vostri occhi vedono sulla tela, non è abbastanza.

Fatele passare attraverso l’ingegno e trasformatele. Che quelle cimici diventino scudi di re! E se qualcuno si lamenterà che le cimici non hanno la forma di un nobile scudo, se vi diranno che la vostra arte illude, che la realtà non è quella, rispondete come feci io.

“Signore gentilissimo” dissi a quell’uomo, “direbbe che ciò che non vede non esiste? Ha mai visto il Polo Nord? Direbbe forse che non esiste?". 

Capisco, lei ha visto delle fotografie. Sono prove, lei dice. Una macchina fotografica le dice che il Polo Nord esiste e lei ci crede. 

Io le dico che le cimici sono scudi di eroi e lei non mi crede.

Devo dedurne, e ne sono desolato, che i miei occhi e il mio ingegno messi assieme valgono meno di una macchina fotografica. Oh no, non è un’offesa, mi dice lei. Non vuole offendermi. Molto gentile, grazie.

È che gli scudi sono frutto della mia inattendibile fantasia, mentre una macchina fotografica è uno strumento ben preciso e può riprodurre ciò che lei stesso vedrebbe con i suoi stessi occhi. 

Una macchina fotografica è come l’occhio di un uomo, ma senza la fantasia. 

E quindi la fantasia non è un tesoro, ma un danno?
E quindi è un bene che lei possa vedere ciò che vede una macchina fotografica, e non ciò che vede un altro uomo? Quindi si fida più dei suoi occhi che del suo ingegno, signore.

Quindi i suoi occhi funzionano meglio della sua testa. 
Ah, noto ora che porta gli occhiali.




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